Perché camminiamo 10km per mettere una pallina in 18 buche (e Amiamo Farlo)

Giuseppe Levato, Hole Inclusive della prima ora e Generale dell'Esercito, spiega in modo simpatico ai non golfisti le basi del gioco e ci mostra i paralleli tra il golf e la disciplina militare.
Lo scopo del gioco
A premessa, per chi non conoscesse questo meraviglioso mondo, occorre precisare che lo scopo del gioco (assurdo, ma se ci pensiamo bene lo è anche, per dire, segnare un goal, fare una meta o mettere una palla nel cesto della pallacanestro) è di infilare, con l'ausilio di un bastone specifico denominato putter, una pallina nell'apposita buca, dal diametro di 11cm scarsi, sita su una porzione erbosa perfettamente curata, definita green.
Quanto sopra, dopo aver fatto "volare" la medesima pallina per distanze che variano mediamente dai 100 ai 500 metri, con altri ferri e bastoni opportunamente sagomati, con il minor numero possibile di colpi. Il tutto, ripetuto per 18 volte (secondo leggenda, il motivo per la scelta di questo numero di buche, sembra che derivi dagli stessi inventori del gioco, pastori scozzesi, in quanto una fiaschetta di scotch conteneva esattamente 18 shots di bevute! In sintesi, degli antesignani ante facto dell'autonomia logistica), per un totale nominale lineare di circa 6 km.
La sfida fisica
Ma, di fatto, i giocatori percorrono sul campo, a piedi o su un veicolo a ruote chiamato cart, almeno 10km per ogni "giro", in un tempo che si aggira attorno alle 5 ore, portando al seguito la sacca contenente tutto ciò che occorre (ferri e bastoni, palline a profusione, cibarie e bevande, ombrello, k-way etc. etc.), sperando di aver ben pianificato l'operazione!
Le insidie del percorso
E, logicamente, dovendo sempre affrontare infinite "trappole" posizionate nel percorso, da meravigliosi ed idilliaci laghetti che si trasformano in severi ostacoli d'acqua, a dei fitti (ed infidi) boschetti, a bunker sabbiosi e numerose altre insidie entro cui smarrire molte palline (con relative penalità).

Non a caso, secondo l'Intelligenza Artificiale che ho interpellato all'uopo, il golf è spesso soprannominato "lo sport del diavolo" a causa della sua difficoltà ed imprevedibilità (e meno male che la pallina da colpire è ferma al suo posto!) e del fatto che possa suscitare frustrazione e dipendenza. Ma, al tempo stesso, è un'attività affascinante, che fornisce anche grande piacere e soddisfazioni.
Aggiungerei anche, per completezza di informazione, che esistono giocatori che amano masochisticamente gareggiare anche in condizioni estreme. E che, quindi, non si fermano nemmeno di fronte a temperature polari, acquazzoni, nebbia, fango, ghiaccio e chi più ne ha, più ne metta. E' il caso, ad esempio, dei soci del circuito "Hole Inclusive", le cui tappe iniziano a novembre e terminano a febbraio (il che, a dispetto di un luogo di origine prettamente marinaresco come Trieste, fa molto alpino!!).
A questo punto, l'idea del golf quale gioco assolutamente "adatto" a un militare (soprattutto se "a riposo"), la voglio ulteriormente argomentare con un decalogo. Solo 10 velocissimi punti, che portano ad indiscutibili analogie con la (mia precedente) vita operativamente attiva.
1
La regolamentazione "di servizio"
(l'applicazione meticolosa delle regole)
Con tutto quanto premesso sopra, è evidente come sia fondamentalmente necessaria una corposa documentazione che regoli un giro, in base alle diverse situazioni (dal pervenire in orario al punto di partenza, al come mettere in gioco la palla, al cosa fare se questa va in acqua o fuori limite, e così via).
C'è da dire che in alcune situazioni particolari si applicano persino regole aggiuntive. Cito, solo a titolo di esempio, le 10 vergate con ferro 7, per punire il gioco lento, adottate dal direttivo della Hole Inclusive sin dagli inizi della prima edizione del circuito (…si scherza, eh!).
Rispetto per il campo e per il nemico gli avversari
Oltre alla fredda regolamentazione trattata al punto precedente, occorre anche mantenere una certa etica comportamentale, che va da un abbigliamento consono, al rispetto del campo (riparare gli eventuali danni causati, ad esempio) e degli avversari (vietatissimo, tra l'altro, disturbare un compagno di gioco che si accinge al tiro, o usare un linguaggio volgare o offensivo).

Nel magico mondo della Hole Inclusive non esistono nemmeno gli avversari, ma solo compagni di gioco!
Codici segreti
Ebbene si, il golf prevede anche l'utilizzo di un linguaggio che sia compreso da tutti i giocatori (…ma anche solo da loro. Quasi quasi come dei veri e propri messaggi cifrati!).
FORE!
Il primo e più importante insegnamento che viene impartito, è che se lanci la palla nel posto sbagliato (un classico), laddove potrebbe esserci qualcuno (capita spesso!), DEVI urlare la parola "FORE" (in italiano la si pronuncia come "FOOOOOR"), così da far mettere in sicurezza (di base, almeno le braccia sulla testa) i malcapitati.
Inoltre, è vietato utilizzare il dialetto triestino, altrimenti non ci si capirebbe con i foresti. E, pertanto, è tutto un fiorire di anglicismi (che comunque non tradurremo in questo contesto), sicuramente "molto più chiari e comprensibili", che si affiancano ad alcuni dei termini già citati: fairway, rough, dog leg, air shot, tee, slice…e chi più ne ha, più ne metta!).
La balistica applicata a ferri e bastoni
Bene, qui senza tirare in ballo gli artiglieri, e con parole poverissime, diciamo che (anche intuitivamente) lanciando un oggetto con la stessa forza alzando a mano a mano il tiro da 0 a 45 gradi, si andrà sempre più lontano (nelle scienze balistiche, il cosiddetto "primo arco"), mentre andando avanti dai 45 ai 90 gradi, il tiro si accorcerà, raggiungendo un apice sempre più alto (il "secondo arco" dei mortaisti).
Con i nostri ferri e/o bastoni faremo esattamente la stessa cosa, per farla rotolare più a lungo, ovvero tentando (..è proprio il caso di dirlo, tentando!) di farla fermare il più possibile sul punto di atterraggio, magari dopo aver pure scavalcato una serie di ostacoli posti di fronte.

Certo, c'è da precisare che, in merito al rimbalzo e al rotolamento di una pallina, un conto è la teoria, ma tutt'altro è la pratica, in particolare se si applica su un campo carsico e ricco di pietrisco come Padriciano.
Il tiro "teso" con il putter
Una volta giunti sul green, invece, è un po' più il caso del "puntamento diretto" a farla da padrone, mettendo in ballo la tacca di mira (c'è proprio un segnetto sul putter), il mirino (una righetta stampata sulla palla) e il bersaglio (la bandierina che materializza la buca).
Quindi, chiederete voi, basterà allineare i tre punti ed è andata? NO, perché interviene un'altra serie infinita di fattori.
il vento (soprattutto quando soffia la bora. Provare per credere!!)
l'irregolarità e l'inclinazione del terreno
la forza da imprimere al colpo sulla base della distanza
il fatto che le braccia non ne vogliono proprio sapere di "obbedire" ai comandi impartiti dal cervello!
L'attività all'aria aperta, a contatto con la natura
Questo è indubbiamente uno dei fattori maggiormente positivi del golf. Si pratica all'aperto e quindi in condizioni di assenza da smog, traffico e rumori molesti ed inopportuni.
Cinguettii di varia ampiezza, il frinire delle cicale ed anche il gracidio delle rane, in un tripudio armonico di suoni che ci proietta in una fantastica dimensione, del tutto inusuale rispetto al tran tran quotidiano.
E che dire dei profumi e della vista di cui si gode in un giro di campo (magari con terrazza panoramica mozzafiato affacciata sul Golfo di Trieste!)? In sostanza, ogni volta che si esce, si prova la stessa gioiosa allegria di quando si stava per partire per una campagna tattica!
Fare i "conti" con le condizioni meteorologiche!
Com'è ovvio che sia, c'è l'altra faccia della medaglia nel restare a contatto con la natura: le condizioni meteorologiche (talvolta talmente avverse, da causare la possibilità di annullamenti o, se già in corso, di sospensioni di un giro di semplice piacere o di una gara).
Pioverà?
C'è rischio di fulmini o grandine?
🌡️ Caldo estremo?
O ci saranno 40 gradi all'ombra?
❄️ Gelo e nebbia?
Green congelati e visibilità ridotta?
Ma i nostri impavidi giocatori della Hole Inclusive, nelle prime due edizioni, hanno già provato le tecniche di gioco su un green completamente congelato, o su campi con visibilità inferiore ai 50 metri a causa della nebbia. Come accennato sopra, quindi, il fattore meteo ci influenza fortemente in fase di pianificazione. In particolare, per quanto concerne il punto seguente.
Scelta dell'abbigliamento e dell'equipaggiamento
Diretta conseguenza del precedente punto 7, è la scelta dell'"uniforme" giusta da indossare! Meticolosa sarà, di volta in volta, la scelta sia dell'abbigliamento (dalle scarpe al cappello) che dell'equipaggiamento adatto, in modo tale da proteggersi dal sole (la protezione 50 sempre al seguito in estate!) o ripararsi dalla pioggia, evitando il trasporto di eccessive quantità di cose/liquidi/viveri non strettamente necessarie.
Estate
Protezione solare 50, cappello, abbigliamento leggero
Pioggia
K-way, ombrello, scarpe impermeabili
Insetti
Autan e pomatina antistaminica
Per dirne solo una su tutte, oltre all'Autan, o prodotti antizanzare similari, è consigliabile portarsi anche una pomatina antistaminica, efficace al trattamento da punture di altri e ben peggiori insetti, che non si sa mai.

Indimenticabile, in tale contesto, una tappa invernale in cui una quindicina di eroici "lagunari" si sono affrontati in una gara senza esclusione di colpi sguazzando nel fango e guadando bunker con profondità acquea di almeno un paio di metri. Per fortuna, l'abbigliamento di ciascuno (berretti impermeabili, goretex, galosce, k-way, pinne, bombole d'ossigeno ed occhialoni) ha retto la durissima prova.
Allenamento e prestazioni fisiche
🚶 A piedi
Da buoni fanti, percorrere la decina di km a piedi potrebbe essere un piacere, sperando non faccia troppo caldo o che non piova secchiate di acqua ghiacciata.
🚗 In cart
Poi però, per i più inclini alla meccanizzazione, o per i più "pigri" cavalieri, c'è l'opzione di utilizzo di una macchinina elettrica (il famoso e già citato cart).
Scelta individuale. Ma fintanto che le nostre performance individuali ce lo permettono, preferiamo camminare ed è pure più economico (inoltre, in inverno, sono molte di più le volte in cui vige il divieto di circolazione per tali veicoli).
Misurarsi con sé stessi
Lo scopo di tutto?
😊 Divertirsi
🤝 Socializzare
💪 Migliorare il benessere psicofisico
Affinare la tecnica
In sintesi giocare, facendo del movimento salutare. Ma per i più estremi amanti dell'adrenalina pura, ci sono a disposizione molteplici gare (e, in qualche caso, come gratificazione dulcis in fundo, l'eventuale conquista di una coppa o di un trofeo...proprio come un'agognata medaglia, a ricordo imperituro di un'impresa che resterà scolpita con piacere soprattutto nella nostra memoria).

Lodevole, talvolta adottata anche dalla Hole Inclusive, l'iniziativa di premiare oltre alle varie tipologie di primi posti, chi arriva ultimo (magari con un voucher per una lezione gratuita di golf!). Una sorta di premio Maurice Flitcroft (e, per chi non sa chi sia, consiglio di consultare google o di guardare il film "La leggenda del green/The phantom of the Open")
Dove andare?
Arrivati fin qui, senza indugi, non resta che decidersi sul…Dove andare? Se la curiosità vi avesse titillato, c'e' ancora da sapere che i campi da golf disponibili in Friuli sono ben 10, tutti meravigliosamente incastonati nella natura e dotati di scorci incredibili su panorami mozzafiato, ma ciascuno con le proprie specifiche caratteristiche particolari (chi, come già detto, posto su terreno tipicamente carsico, chi affacciato sulla laguna oppure circondato dalle Alpi, chi adiacente a un Castello storico o a infinite coltivazioni di vigneti), distribuiti in modo assolutamente strategico, come segue:
Quattro, situati nei pressi di ciascuno dei rispettivi Capoluoghi:
Golf Club Trieste
a Padriciano (TS)
Golf Club Castello di Spessa
a Capriva del Friuli (GO)
Golf Club Udine
a Fagagna (UD)
Golf Club Pordenone
ad Aviano (PN)
Due, nelle note località marittime omonime:
🏖️ Golf Club Lignano
(UD)
🏖️ Golf Club Grado
(UD)
Due, in zone montane (quindi non accessibili nelle stagioni invernali):
⛰️ Golf Club Senza Confini
a Tarvisio (UD)
⛰️ Golf Club Sappada
9 buche, a Campetti (UD)
Un campo..."blindato", presso la base militare USA:
Alpine Golf Club, 9 buche, ad Aviano (PN)
Ed, infine (last but not least), un piccolo ma graziosissimo campo pratica a 9 buche:
Golf Club La Faula, a Ravosa (UD), che fornirà numerosi nuovi soci partecipanti alla 3^ edizione della Hole Inclusive.

…Insomma, cosa chiedere di più e cosa aspetti ad avvicinarti al golf e provarne anche tu tutta l'inebriante potenzialità?!?
E, in inverno, è sicuramente molto meglio, ad esempio, che praticare lo sci (molto pericoloso per le rotule), la vela (che può essere infastidita da mareggiate e onde anomale) o il padel (beh qui, almeno secondo me, non c'è proprio raffronto!).
Giuseppe LEVATO